Dal 10 luglio, Villa Mussolini ospita la mostra Nuovo Cinema Adriatico, con le fotografie dei PARITANI, ovvero Roberto Pari e Sergio Tani, che ha per protagonisti i pesci più conosciuti del nostro mare, diventati, per l'occasione, attori di alcuni grandi capolavori del cinema, sui mini set ricostruiti dall’architetto Maurizio Vitri restando il più possibile fedele alle scene originali.
Il casting è stato fatto in pescheria direttamente dai PARITANI, con un’accurata ricerca dei soggetti e delle espressioni più adatte. Un lavoro che ha richiesto ore di preparazione, dalla costruzione dei modellini all’installazione degli “attori” sulla scena, dall’illuminazione alla cattura dell’immagine, fino ad ottenere un risultato così perfetto tanto da far pensare ad un fotomontaggio. Per raccontare la realizzazione vera e propria delle immagini, fa parte dell’allestimento anche l’esposizione dei modellini per i set che sono stati utilizzati, proprio per eliminare ogni dubbio su tutti gli aspetti del processo creativo. I visitatori si ritroveranno in un viaggio nella storia del cinema dove il gioco sarà riconoscere i film rappresentati nelle fotografie, da Shining ad Amarcord, da Amici miei a Casablanca, un percorso divertente, ironico e dall’indiscutibile livello artistico che provocherà sicuramente sensazioni di straniamento e stupore insieme ad espressioni sbalordite e ad inevitabili sorrisi ed emozioni.
... Le fotografie di Nuovo Cinema Adriatico colpiscono subito chi le guarda per il senso di disorientamento che provocano. Una sensazione a cui lo spettatore avvezzo all’arte contemporanea può anche essere abituato, ma che ogni volta continua a emozionarlo, proprio grazie all’accostamento di elementi così distanti tra loro, così inaccostabili. Nel caso delle fotografie dei Paritani, i due elementi che creano il cortocircuito, provocando la scintilla, sono comuni pesci e crostacei portati sul set di alcuni tra i più noti successi internazionali del cinema. Ad una prima occhiata, un occhio poco esperto potrebbe pensare anche a dei fotomontaggi, ma bene fanno gli autori ad esporre anche i set in miniatura, dove si sono realizzati gli scatti, insieme alle fotografie stesse, proprio per eliminare ogni dubbio sulla loro realizzazione. Infatti è la presenza concreta di questi inusuali attori a rendere credibile l’incredibile e a condurci per mano in un viaggio parallelo alla realtà finora conosciuta, che ci fa immaginare questi pesci sui fondali del nostro mare o sui banchi delle pescherie e quei film: presenze immateriali di un immaginario collettivo che ci appartiene, pur essendo così distante e intangibile. L’accostamento di questi elementi così distanti tra loro in prima battuta incuriosisce, ma poi muove lo spettatore anche ad approfondire lo sguardo. Non si tratta solo di due mondi così distanti, il ruolo che essi rivestono nel bagaglio esperienziale di ognuno di noi può dar vita a diverse combinazioni. I pesci e i crostacei sono quelli pescati nel mare Adriatico di Rimini, sono pesci comuni, sono pesci poveri, come si usa chiamarli. Vengono chiamati da chi li tratta, da chi li pesca, da chi li vende, da chi li cucina, con nomi dialettali, nomi datigli anticamente. Sono "mazzole, grancevole, canocchie, sgombri, zanchetti", sono pesci molto buoni, ma che a toccarli puzzano. Roberto Pari e Sergio Tani sono andati in pescheria ad acquistare i loro personaggi, li hanno maneggiati, si sono sporcati le mani. Intanto avevano ricreato i set di alcuni capolavori della cinematografia mondiale. ...
(Tonno Star. Brevi riflessioni intorno a Nuovo Cinema Adriatico, di Francesco Gabellini).
10 luglio - 19 agosto
NUOVO CINEMA ADRIATICO
Foto Paritani
Villa Mussolini, dalle 21 alle 24
Pagina Facebook Studio Paritani
Pagina Facebook Augeo Art Space
A cura: Foto Paritani, Augeo Art Space, Comune di Riccione
Tonno Star, brevi riflessioni intorno a Nuovo Cinema Adriatico
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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